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20 febbraio 2011

I forum dei lettori






Ho sempre trovato inutili e perditempo i commenti inviati dai lettori, nel goffo tentativo di dire la propria idea sui tanti forum della rete, tant'è che nel mio umile blog questa possibilità non esiste. Non capisco che senso può avere, perdere intere giornate a scribacchiare strampalati commenti anonimi confrontandosi con altrettanti lettori anonimi, e sicuramente la maggior parte delle bizzarre firme è di strana provenienza. Dubito moltissimo che le varie testate non partecipino furbescamente nei loro forum per tenere sempre alto il livello di scontro, divide et impera, canticchiavano i goderecci romani, e cosi sicuramente si comportano i vari monelli redattori. Trovando i giornali cartacei già datati alla stampa, leggo quotidianamente vari portali informativi online, e ogni volta che mi capita di imbattermi casualmente nei commenti dei lettori, lo stupore per questo stravagante passatempo di massa mi lascia sempre a bocca aperta, pensando mestamente che milioni di anni di evoluzione della nostra curiosa specie, non sono ancora bastati per farci capire quando siamo raggirati alla grande dal prossimo. Chiunque in questi selvaggi blog può dire per altri, e questi ultimi a loro volta commentano per altri ancora, e cosi via per ore e ore, e addirittura i più esagitati se la prendono anche a male se per caso non sono pubblicati i loro biblici pensieri. Senza contare che i tanti coloriti nickname scelti, sono talmente tragicomici da rendere ancora più contorti ed esilaranti gli editti spediti dai più mattacchioni commentatori. Di sicuro cosi facendo i vari siti web movimentano il proprio traffico di click, che è alla base e linfa vitale per la raccolta di sostanziose entrate monetarie, derivate dalla tantissima pubblicità inserita nei vari blog. Esistono anche dei forum con l’obbligo di registrarsi prima con una mail valida, ma questa si può benissimo crearla anche di fantasia, oppure usarne una d'altri, e si riparte da capo con l’anonimato più sfrenato e arruffato. Tra i molti siti informativi che leggo in continuazione, ve ne sono alcuni in cui i commenti dei lettori non sono presenti, e questi devono pur guadagnare dei bei soldini per tirare a campare, e allora i conti non mi tornano. E’ un po’ come lo stravagante canone di abbonamento preteso dalle reti televisive di stato, che come le televisioni private trasmettono pubblicità in modo estenuante, ma almeno le reti private sono visibili a costo zero, e anche in questo caso i conti non mi tornano. Insomma, per farla breve, al solito nella penisola italica ognuno si arrabatta magistralmente come può per lavorare, e qualsiasi metodo è lecito per farlo. Rilevando che anche sul piccolo e pittoresco foglio yankee denominato enfaticamente The New York Times sono presenti i blog dei lettori, consiglio amorevolmente ai più affezionati e convinti commentatori di continuare a spedire le loro mirabolanti poesie, per dibattere dottamente nei blog comodamente accucciati sui sofà caserecci, ricordandogli solamente che è tutto puramente aleatorio, e di non prendersela a male se a volte si è censurati, oppure simpaticamente dileggiati dai propri maldestri e irrequieti compagni di gioco. Non ho mai commentato nei blog, e mai lo farò, anche se rilevo centinaia di penosi commenti riportanti il mio nome, ma è risaputo che le menti più lente si divertono con poco. In aggiunta del commentare un po ovunque a mio nome, certi primati si divertono a spedire ovunque i miei post, a inventarsene di nuovi, e modificandone pure alcuni per renderli ridicoli, ma come per i commenti nei blog non posso farci niente per fermare questi inutili cialtroni. Comunque sia, non sarò di certo responsabile di togliere questo importante momento di altissima condivisione culturale tra i popoli, ma voglio solo avvisare che le regole del gioco non sono leali, ma sono sempre scolpite dalle dispettose redazioni dei giornali, come non erano democratiche quelle emanate dalla mia severa educatrice togata alla scuola materna.