Ho
sempre trovato inutili e perditempo i commenti inviati dai lettori,
nel goffo tentativo di dire la propria idea sui tanti forum della
rete, tant'è che
nel mio umile blog questa possibilità non esiste. Non
capisco che senso può avere, perdere intere giornate a scribacchiare
strampalati commenti anonimi confrontandosi con altrettanti lettori
anonimi, e sicuramente la maggior parte delle bizzarre firme è di
strana provenienza. Dubito moltissimo che le varie testate non
partecipino furbescamente nei loro forum per tenere sempre alto il
livello di scontro, divide et impera, canticchiavano i goderecci
romani, e cosi sicuramente si comportano i vari monelli redattori.
Trovando i giornali cartacei già datati alla stampa, leggo
quotidianamente vari portali informativi online, e ogni volta che mi
capita di imbattermi casualmente nei commenti dei lettori, lo stupore
per questo stravagante passatempo di massa mi lascia sempre a bocca
aperta, pensando mestamente che milioni di anni di evoluzione della
nostra curiosa specie, non sono ancora bastati per farci capire
quando siamo raggirati alla grande dal prossimo. Chiunque in questi
selvaggi blog può dire per altri, e questi ultimi a loro volta
commentano per altri ancora, e cosi via per ore e ore, e addirittura
i più esagitati se la prendono anche a male se per caso non sono
pubblicati i loro biblici pensieri. Senza contare che i tanti
coloriti nickname scelti, sono talmente tragicomici da rendere ancora
più contorti ed esilaranti gli editti spediti dai più mattacchioni
commentatori. Di sicuro cosi facendo i vari siti web movimentano il
proprio traffico di click, che è alla base e linfa vitale
per la raccolta di sostanziose entrate monetarie, derivate dalla
tantissima pubblicità inserita nei vari blog. Esistono anche dei
forum con l’obbligo di registrarsi prima con una mail valida, ma
questa si può benissimo crearla anche di fantasia, oppure usarne una
d'altri, e si riparte da capo con l’anonimato più sfrenato e
arruffato. Tra i molti siti informativi che leggo in continuazione,
ve ne sono alcuni in cui i commenti dei lettori non sono presenti, e
questi devono pur guadagnare dei bei soldini per tirare a campare, e
allora i conti non mi tornano. E’ un po’ come lo stravagante
canone di abbonamento preteso dalle reti televisive di stato, che
come le televisioni private trasmettono pubblicità in modo
estenuante, ma almeno le reti private sono visibili a costo zero, e
anche in questo caso i conti non mi tornano. Insomma, per farla
breve, al solito nella penisola italica ognuno si arrabatta
magistralmente come può per lavorare, e qualsiasi metodo è lecito
per farlo. Rilevando che anche sul piccolo e pittoresco foglio yankee
denominato enfaticamente The New York Times sono presenti i blog dei
lettori, consiglio amorevolmente ai più affezionati e convinti
commentatori di continuare a spedire le loro mirabolanti poesie, per
dibattere dottamente nei blog comodamente accucciati sui sofà
caserecci, ricordandogli solamente che è tutto puramente aleatorio,
e di non prendersela a male se a volte si è censurati, oppure
simpaticamente dileggiati dai propri maldestri e irrequieti compagni
di gioco. Non
ho mai commentato nei blog, e mai lo farò, anche se rilevo centinaia
di penosi commenti riportanti il mio nome, ma è risaputo che le
menti più lente si divertono con poco. In aggiunta del commentare un
po ovunque a mio nome, certi primati si divertono a spedire ovunque i
miei post, a inventarsene di nuovi, e modificandone pure alcuni per
renderli ridicoli, ma come per i commenti nei blog non posso farci
niente per fermare questi inutili cialtroni. Comunque
sia, non sarò di certo responsabile di togliere questo importante
momento di altissima condivisione culturale tra i popoli, ma voglio
solo avvisare che le regole del gioco non sono leali, ma sono sempre
scolpite dalle dispettose redazioni dei giornali, come non erano
democratiche quelle emanate dalla mia severa educatrice togata alla
scuola materna.