E'
oramai risaputo in tutte le terre emerse, che dal 1 giugno 2015 per
sbarcare sull'isoletta di pescatori lacustre di Monte Isola, bisogna
versare il pizzo alla locale amministrazione comunale. All'epoca dei
fatti non mi pareva interessante scrivere sull'argomento, perchè
avevo ritenuto erroneamente che tale obolo sarebbe stato una tantum
per l'anno domini 2015. Invece a quanto emerge, tale vessazione
entrerà tranquillamente nel catalogo delle centinaia di altre strane
imposizioni che il popolino ignorante italiano è obbligare a pagare.
A meno che non si sbarchi a Monte Isola privatamente oppure a nuoto,
chi si serve dei mezzi pubblici per raggiungere l'isolotto deve
pagare un euro direttamente sui battelli in transito tra la
terraferma e i porti d'attracco, e già questo distinguo la dice
tutta sullo strano modus operandi locale. Prendendo come scusa il
mantenimento del territorio locale e la conservazione di non meglio
precisati sentieri, qualche sagace amministratore ha pensato bene di
taglieggiare le centinaia di migliaia di turisti che ogni anno danno
de facto da mangiare a tutta la popolazione locale. Nel solo anno
2015 sono stati ben 250.000 gli euro razzolati dai locali
amministratori, ma a parte cambiare il sacchetto di plastica nei
porta rifiuti niente è stato fatto. L'amministrazione locale aveva
bofonchiato che già in altre isole italiane esiste la tassa di
sbarco, ma come dei somarelli parlamentari avevano dimenticato che
Monte Isola è la sola isola lacustre che impone la tassa. Giusto tra
poco tempo entrerà in scena pure la mitizzata opera del ponte di
Christo, con il conseguente straordinario afflusso di turisti verso
le sponde isolane, quindi chi può dirlo quanto entrerà nei forzieri
pirateschi di Monte Isola. Di recente, non ricordo nemmeno dove,
avevo letto le giustificazioni del borgomastro isolano a riguardo dei
250.000 euro racimolati nell'anno 2015. Orbene, il sant'uomo
pontificava che ben 97.000 euro erano stati spesi o destinati per non
meglio precisate migliorie e altre attività per l'accoglienza
turistica. BRAVO! Ma gli altri 153.000 euro che fine hanno fatto? Ho
chiesto un po in giro, compreso agli ultimi druidi camuni a Cevo, ma
nessuno mi sa spiegare questa particolare conta dei quattrini. Di
recente il patetico Renzi aveva sbandierato che finalmente i lavori
sulla Salerno – Reggio Calabria quest'anno saranno ultimati grazie
allo stanziamento di nuovi fondi, e vuoi vedere che i denari d'avanzo
dello scoglio orobico sono serviti a finanziare l'opera borbonica?
Come diceva il vecchio e saggio principe: “ E'
la somma che fa il totale.”,
ma a quanto pare questo adagio è sconosciuto da certi personaggi. A
Monte Isola ci vado poco e sempre mal volentieri, perchè a parte la
straordinaria peculiarità naturale, lo scoglio ha ben poco da
offrire al viandante. Sull'isoletta è già una fortuna se non si
viene investiti da motorette e affini che scorrazzano a tutta
velocità, perchè evidentemente gli indigeni si ritengono in diritto
di fare tutto ciò che gli garba compreso il molestare chi porta
denari. Le aree di sosta sono poche, e dato la congestione turistica
il più delle volte i turisti si cibano alla moda bovina. A parte le
poche solite piacevoli sorprese, ristorarsi nel localini fai da te
sull'isola è sempre un avventura da narrare nelle serate conviviali
al proprio villaggio. Di norma chi si cimenta a raggiungere lo
scoglio isolano, è mosso dal desiderio di compiere il periplo
dell'isola, perchè d'altro non si può fare a parte salire la
ripidissima via fino al santuario della Ceriola che dall'alto domina
tutto e tutti. Per i più fannulloni vi è un servizio di piccoli
autobus che compie il giro dell'isola compresa la salita al
santuario, ma consiglio a chi lo voglia provare di munirsi di un
casco da motociclista perchè lo sballottamento è piacevolmente
vintage. Uno dei ricordi più tragici della mia infanzia mi riporta
alle fantozziane gite a pasquetta su Monte Isola, dove a bordo di
sgangherate pilotine raggiungevo lo scoglio in compagnia di tutto il
mio urlante e indisciplinato casato, e di solito il pescatore si
rifiutava il viaggio di ritorno obbligando il pater familias a
chiedere umilmente ad altri isolani il gravoso compito di rispedirci
in modo coatto sulla costa. Ho ben poco da dire su Monte Isola,
perchè se i soliti maneggioni non avessero estrapolato di far cassa
con il pizzo in vigore nei mesi estivi, questo pezzo dell'ameno
territorio bresciano da anni l'ho lasciato tranquillamente all'oblio,
e firmerei senza pensarci una petizione per regalarlo ai pittoreschi
bergamaschi, che tra l'altro da secoli si arroventano il cervelletto
perchè lo scoglio è guelfo e non ghibellino. Per concludere rendo
noto che sono esenti dal pizzo quantificato per ora in euro 1,00
(UNO/00): residenti, proprietari di seconde case, lavoratori
pendolari, studenti, minori di anni 14, disabili ed eventuale
accompagnatore. Per fruire dell'esenzione bisogna rendere noto
all'ufficiale marittimo preposto tale diritto, esibendo documenti
d'identità, visure catastali, referti INPS, attestazione di
lavorante emessa dal datore di lavoro sullo scoglio, attestazione
comunale attestante lo status di lavoratore autonomo in loco, tessere
scolastiche e universitarie recanti gli estremi degli atenei posti su
Monte Isola. Resta ancora di difficile interpretazione il pagamento
del pizzo per gli animali al seguito dei pii pellegrini, perchè se è
fatto obbligo far pagare il pedaggio anche agli animali, si evince
che pure la tassa di sbarco andrebbe versata, e difatti tale
attorcigliamento è oggetto di studio di eminenti esegeti. Buona
fortuna.