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7 dicembre 2011

Il comico duetto - Sarkosy e Merkel




Di recente il buffo Sarkosy e la rubiconda Merkel sembrano i salvatori delle patrie altrui, e non passa giorno senza che non si convochino a vicenda per tragicomici siparietti in duetto, che a me pare ricordare tanto il mitico duo Stanlio e Ollio. Ma come si permettono questi due altezzosi personaggi di predicare a tutti il giusto modus operandi, senza contare i sorrisetti da ebete del primo e i gridolini di piacere della seconda, e poi non paghi si ergono pure a maestri nel giudicare il modus vivendi italico. Delle sceneggiate dei due compagni di merende non m’importa nulla, ma alcune cosette gradirei dire a queste due inutili creature. In primis, già dimenticano che la Germania e la Francia nel corso di tutta la loro miseranda esistenza, si sono fatte più guerre che tutto il resto del pianeta, e secondo me prima o poi si riazzufferanno di nuovo, ma noi questa volta ce ne staremo a guardare sghignazzando allegramente nel vederli azzannarsi. E poi non ho ancora capito bene il perché Germania e Francia si autodefiniscono grandi potenze, perché leggendo i libri di storia pare che di recente le hanno sempre buscate sonoramente da tutti e in ogni occasione. Migliaia di anni or sono, nella penisola italiana si costruivano e affrescavano stupendi palazzi multi piano, si erigevano immense arene in grado di ospitare comodamente sedute molte decine di migliaia di persone, ci si incontrava nei tanti fori marmorei a dibattere di scienza, filosofia, astronomia e altro, e poi si andava alle terme per un bagno caldo oppure una sauna, doccia, massaggio e tutte quelle cose che ancora oggi giorno si fanno nei resort di lusso. Poeti, filosofi e uomini di medicina erano sparsi ovunque in Italia, e la popolazione era in gran numero alfabetizzata e maneggiava del denaro metallico per le compravendite di beni. In ogni angolo dell’impero romano durato mille anni, c’erano città fortificate, tribunali, atenei, mercati, arene e altro proprio della civiltà avanzata, e poi come non ricordare l’immenso reticolo stradale lastricato, che ovunque si andasse esso portava sempre a Roma. All'opposto nello stesso periodo nelle regioni attualmente occupate da Germania e Francia, chi ci abitava, e come vivevano le popolazioni autoctone? In quel tempo erano padroni incontrastati dei pelosi primati scesi da poco dalle piante, che vestivano ancora di pelli animali abbattute con le loro primitive lance e finiti poi a bastonate. Erano perlopiù analfabeti e si esprimevano gesticolando, ruttando e ululando guaiti primordiali. Non avevano denaro, e barattavano sassi e foglie per scambiarsi le loro povere masserizie. Arrancavano in lande paludose e malsane, bivaccando qua e la in misere capanne fatte di fango e sterco, perché nelle loro grotte ormai ridotte a necropoli a cielo aperto, il tanfo era troppo anche per loro stessi. Anche se emanavano odori nauseanti, si lavavano a volte quando pioveva, non esistevano strade ma solo sentieri accidentati. Per procreare solo il capo branco poteva scegliere la femmina, e questa scelta era fatta a colpi di clava. E oggi, questi due straordinari comici franco-tedeschi, si permettono di deridere gli italiani!