Da
secoli le gesta dei componenti del mio casato sono ordite nelle
furibonde trame del mio villaggio, ma non per questo mi sento un
essere superiore ai miei concittadini, e mai ho
rifuggito dall'interagire pure
con gli ultimi, cosi stupidamente raffigurate tutte le genti meno
abbienti e non di nobili origini. Da sempre mi rifiuto dal
presenziare in perpetuo nei noiosissimi club riservati, come pure
nelle tante strampalate logge, che per diritto di nascita vedono il
mio nome nei propri elenchi. Dal podestà del mio ameno villaggio
finoall'ultimo bracciante
agricolo magrebino, per me sono tutte uguali le genti, e a nulla
porta che persone titolate insistano a omaggiarmi, preferisco di gran
lunga confrontarmi da pari nella piazza urlante con gente comune, che
annuire svogliatamente alle ridicole uscite di qualche notabile
togato che fa di tutto per aggraziarsi le mie simpatie. La voce del
popolo si diceva appartenesse a Dio, ma ho sempre trovato più esatto
dire che la voce del popolo è quella della ragione. Sento che
quotidianamente la vita mi sfugge, ma come comune essere mortale non
posso farci nulla, ed è per questo che preferisco usare il mio poco
tempo libero confrontandomi personalmente con persone che rispetto e
che hanno il mio stesso modus vivendi. La mia severa e rigidissima
educazione monastica, mi ha da sempre aiutato a essere una persona
corretta nella vita, come da sempre voglio comprendere per credere, e
mai ho creduto per comprendere. Com'è palese
che nell'universo infinito non siamo soli, è ugualmente
sicuro che ognuno di noi in fin dei conti è tutto solo su questo
pianeta. Ognuno di noi vive una propria vita, bella o brutta che sia
nella maggior parte dei casi è solo il fato il responsabile, e
ognuno ritiene di poter lasciare ai posteri un segno indelebile del
proprio breve passaggio in questa dimensione. Chi ha progenie ritiene
giustamente che qualcosa di proprio continuerà a vivere dopo la
morte, ma anche chi progenie non ne ha, può benissimo lasciare di se
qualcosa di buono. Si narra stupidamente che solo chi ha figli tiene
il cuore, e questo adagio mi ha sempre disturbato parecchio, perché
oltre che essere sbagliato, è offensivo per chi per svariati e
personali motivi non ha procreato. Le migliori persone che io conosco
non hanno figli, mentre all'opposto la peggior feccia che ho
conosciuto ha una folta prole, ma nel contempo ho come migliori amici
genitori magnifici di cui mi fido ciecamente. Ognuno conta da sempre
per quello che vale, e nessun parametro per quantificare il valore di
una persona è utilizzabile, tanto più che da sempre si criminalizza
tutto un popolo per gli errori di pochi componenti dello stesso. Le
bruttezze che ogni giorno sfilano davanti ai miei occhi sono sempre
più orribili, e resisto solamente perché spero che chi verrà dopo
di me troverà un futuro migliore, e per proteggere i miei
discendenti farei qualsiasi cosa, lecita
e non lecita,
e questa mia convinzione mi aiuta da sempre a superare ogni
difficoltà.